Cronache di solario 1256
Vinyamar,
Neenuvar
Settimo giorno della prima
decade di Solario
1256
La Vigilia del Giorno delle Messi
'Solario ortolano, molte erbe poco grano', molti di voi conosceranno questo detto contadino, ed è vero miei giovani apprendisti: i campi sono ancora lontani dal donarci la loro abbondanza, ma a Neenuvar i boschi fioriscono, ed è il momento migliore per cogliere erbe sia comuni che di rara reperibilità. Ecco perché a Vinyamar, in relazione al ciclo lunare, viene indetta ogni anno nel mese di Solario, una grande festa nota come "Il giorno delle Messi".
I druidi benedicono i frutti della terra, viaggiatori giungono da ogni angolo del principato recando primizie e rare erbe, ed ovviamente non mancano musica, preghiere alla Madre , cibo delizioso e speziato. Il Nentar in persona presenzia a questo importante avvenimento, recando erbe prodigiose per cui ringrazia I Aran e che si dice raccolga egli stesso per l’occasione. Fu infatti proprio il nostro nobile e saggio Calemor, Signore delle Acque, ad istituire questa festività, ormai numerosi anni or sono.
Ciò che interessa il vostro apprendimento oggi è che il Nentar stabilì che il Giorno delle Messi si sarebbe svolto nel giorno immediatamente successivo ad una particolare posizione della luna nel cielo. La crescita delle erbe e il loro ciclo vitale sono infatti influenzati da numerosi fattori, ed un buon druido impara a conoscerli, scoprendone i segreti più reconditi.
La data della celebrazione varia dunque ogni anno, e quest’anno, miei giovani amici, si terrà nell’ottavo giorno della prima decade di Solario.
- Mastro Pellegrino, druido neenuvaren ai suoi allievi
Bosco Cervo,
Corona del Re
Ottavo giorno della terza
decade di Solario
1256
Assassinio a Bosco Cervo
Io,
Ferruccio Dell'Olmo, cavaliere della Corona, protettore della città di Vento, signore del Bosco Cervo;
Invito tutti i fedeli vassalli del nostro beneamato Re, Sua Maestà Cornelio dei Gastaldi, a condividere la mia gioia per il grande onore concesso alla mia diletta figlia.
La graziosissima Carolina Dell'Olmo verrà presto accolta a corte, e per celebrare questo lieto evento è indetta una giornata venatoria. Con la benedizione di Sua Maestà i nostri ospiti avranno il privilegio di abbattere alcune delle magnifiche fiere, provenienti da ogni angolo del regno, che popolano la riserva di caccia reale del Bosco Cervo.
Il giovane e coraggioso erede al trono, Sua Altezza Reale Aureliano dei Gastaldi, ci onorerà con la sua presenza. Anche il devotissimo barone Innocenzo Vermigliani si unirà alla caccia. Squillino le trombe nell'ottavo giorno della terza decade di Solario! Che sia un giorno di festa e di caccia, e possano scorrere il vino e il sangue delle prede!
- Ferruccio Dell'Olmo, Cavaliere di Vento
Riassunto di quanto accadde
Passarono i mesi, Solario fece il suo ingresso. Mentre durante la Festa delle Messi di Neenuvar antiche rovine intrise della potente magia degli elfi carpivano la vita di un coraggioso quanto incauto guerriero del clan di
Altabrina, una nuova disgrazia si preparava a
Corona del Re.
Nel remoto forte di
Vento, posto a guardia dei
monti Celebei e del bosco di caccia del Re, moriva sul finire del mese il prode Cavaliere
Ferruccio dell’Olmo, signore della cittadella.
La morte del valoroso scosse profondamente la Corona di cui era amato servo, tanto da spingere la Somma Tetrarca ad unirsi al Vescovo Innocenzo
Vermigliani per la cerimonia funebre del Cavaliere. Ma Ferruccio dell’Olmo non cadde battendosi contro il
Re dei Goblin o i bracconieri del
Bosco Cervo guidati dal famigerato
Strazzabosco, nemici di sempre, bensì colpito in imboscata dai suoi stessi guardiacaccia, traditori mossi dal denaro e dalle macchinazioni del Cavaliere Claudio Tessori. Il giovane Cavaliere era noto per essere un protetto di Innocenzo Vermigliani, ma gli uomini della Corona dimostrarono la sua colpevolezza nell’assassinio del Signore di Vento ed egli venne infine giustiziato a
Dimora.
Quel triste giorno anche il sangue venale imbrattò il Bosco Cervo, e non era dorato come alcuni dicono. A massacrare buona parte della delegazione di Sua Altezza Basilio X furono gli uomini di Castelbruma, guidati dalla nobile Ramia Alanera e dal Cavaliere Guglielmo Rocciascura e mossi da oscure ragioni. Non mancò infine una nuova apparizione di quelle creature scheletriche e spettrali che presto avrebbero messo in ginocchio le Terre Spezzate. All’insaputa di tutti un terribile male stava prendendo forma. Dalle rovine del Borgo Silente i non-morti salirono lungo il Bosco Cervo senza incontrare resistenza, tanto che apparve credibile la voce secondo cui gli uomini migliori di ogni Principato delle Terre Spezzate fuggirono atterriti di fronti alla nera minaccia.
Il mese di Solario volgeva al termine, il Forte di Vento era assediato e senza guida mentre la riserva di caccia del Re veniva infestata da
scheletri e
spettri senza nome.
Ritratti e disegni: 1 - 2 - 1 - 2
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